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Isoniazide: Trattamento Efficace della Tubercolosi Attiva
L’isoniazide rappresenta un caposaldo terapeutico nel trattamento della tubercolosi, sia in fase di infezione latente che di malattia attiva. Questo agente antibatterico specifico per micobatteri agisce inibendo la sintesi degli acidi micolici, componenti essenziali della parete cellulare di Mycobacterium tuberculosis. La sua elevata efficacia battericida, unita al profilo di sicurezza consolidato da decenni di utilizzo clinico, ne fa uno strumento fondamentale nei programmi di controllo della tubercolosi a livello globale. L’appropriatezza prescrittiva e l’aderenza terapeutica rimangono elementi cruciali per il successo del trattamento e la prevenzione dello sviluppo di resistenze.
Caratteristiche
- Principio attivo: isoniazide
- Classe farmacologica: derivato idrazinico dell’acido isonicotinico
- Meccanismo d’azione: inibizione della sintesi degli acidi micolici della parete cellulare batterica
- Spettro d’azione: principalmente Mycobacterium tuberculosis
- Forme farmaceutiche: compresse, sciroppo, fiale per uso parenterale
- Biodisponibilità orale: circa 90%
- Emivita: 1-4 ore (acetylatore rapido), 2-5 ore (acetylatore lento)
- Metabolismo: epatico principalmente attraverso N-acetiltransferasi
- Escrezione: prevalentemente renale (75-95%)
Benefici
- Efficacia battericida superiore contro Mycobacterium tuberculosis in fase di replicazione attiva
- Profilo di efficacia dimostrato in oltre sei decenni di utilizzo clinico
- Riduzione significativa del rischio di progressione da infezione latente a tubercolosi attiva
- Prevenzione della trasmissione della malattia attraverso l’eradicazione batterica
- Contributo fondamentale alle strategie di terapia combinata per evitare resistenze
- Opzione terapeutica per diverse forme di tubercolosi (polmonare, extrapolmonare)
Utilizzo Comune
L’isoniazide trova indicazione primaria nel trattamento di tutte le forme di tubercolosi attiva, sempre in associazione con altri farmaci antitubercolari per prevenire lo sviluppo di resistenze. Viene inoltre impiegato nella terapia preventiva dell’infezione tubercolare latente in soggetti a rischio di riattivazione. Le principali applicazioni cliniche includono il trattamento della tubercolosi polmonare, delle forme extrapolmonari (meningea, miliare, ossea, genito-urinaria) e la chemioprofilassi in individui con test tubercolinico positivo e fattori di rischio specifici. L’utilizzo in monoterapia è assolutamente controindicato per il trattamento della tubercolosi attiva.
Posologia e Somministrazione
Dosaggio per adulti:
- Tubercolosi attiva: 5 mg/kg/die (massimo 300 mg/die) in singola somministrazione giornaliera
- Terapia intermittente: 15 mg/kg (massimo 900 mg) due-tre volte alla settimana
- Chemioprofilassi: 300 mg/die per 6-9 mesi
Dosaggio pediatrico:
- 10-15 mg/kg/die (massimo 300 mg/die)
- Terapia intermittente: 20-40 mg/kg/dose (massimo 900 mg) due-tre volte settimanali
La somministrazione avviene preferibilmente a digiuno per ottimizzare l’assorbimento, ma può essere assunta con cibo in caso di disturbi gastrointestinali. La durata del trattamento varia da 6 mesi per le forme non complicate a 9-12 mesi per forme severe o in pazienti immunocompromessi.
Precauzioni
Il monitoraggio della funzionalità epatica è obbligatorio prima dell’inizio del trattamento e periodicamente durante la terapia. Si raccomanda l’integrazione con piridossina (vitamina B6) per prevenire neuropatia periferica, specialmente in pazienti malnutriti, diabetici, alcolisti o con HIV. Attenzione particolare richiedono pazienti anziani, dove il rischio di epatotossicità è aumentato. È essenziale escludere epatite attiva o storia di epatite indotta da isoniazide prima dell’inizio del trattamento. I pazienti devono essere istruiti a riconoscere i sintomi di epatotossicità (astenia, nausea, vomito, urine scure, ittero).
Controindicazioni
- Ipersensibilità accertata all’isoniazide o ad altri componenti della formulazione
- Epatite attiva o storia di grave epatite indotta da isoniazide
- Grave insufficienza epatica
- Neuropatia periferica grave non controllata con piridossina
- Porfiria acuta intermittente
- Uso concomitante di carbamazepina o fenitoina in pazienti con lento metabolismo dell’isoniazide
Possibili Effetti Collaterali
Comuni (1-10%):
- Aumento delle transaminasi epatiche
- Neuropatia periferica (parestesie, formicolii)
- Disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, dolore addominale)
- Eruzioni cutanee
- Febbre
Rari (<1%):
- Epatite tossica grave
- Anemia sideroblastica
- Lupus-like syndrome
- Psicosi o convulsioni
- Agranulocitosi
- Optic neurite
- Iperglicemia
Interazioni Farmacologiche
L’isoniazide inibisce il sistema enzimatico citocromo P450, particolarmente l’isoforma CYP2C19 e CYP3A4, con conseguenti numerose interazioni:
- Anticonvulsivanti: aumenta i livelli di fenitoina, carbamazepina ed ethosuccimide
- Anticoagulanti orali: potenzia l’effetto del warfarin
- Benzodiazepine: aumenta l’effetto sedativo
- Corticosteroidi: riduce l’efficacia dei corticosteroidi
- Disulfiram: rischio di effetti psicotici e alterazioni comportamentali
- Farmaci epatotossici: aumentato rischio di danno epatico con paracetamolo, rifampicina, pirazinamide
- Ketoconazolo: riduzione dei livelli del ketoconazolo
Dose Dimenticata
In caso di dimenticanza di una dose, assumere non appena possibile. Se è quasi l’ora della dose successiva, saltare la dose dimenticata e continuare con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. L’aderenza terapeutica rigorosa è fondamentale per il successo del trattamento e la prevenzione di resistenze.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio di isoniazide può causare nausea, vomito, vertigini, atassia, convulsioni e coma metabolico acido. Le convulsioni possono essere refrattarie ai comuni anticonvulsivanti e richiedono la somministrazione urgente di piridossina (vitamina B6) in dose equivalente alla quantità di isoniazide ingerita. Il trattamento di supporto include lavaggio gastrico, carbone attivato e correzione dell’acidosi metabolica. Il monitoraggio delle funzioni vitali e il supporto respiratorio possono essere necessari.
Conservazione
Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere lontano dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le formulazioni liquide devono essere protette dalla luce diretta e utilizzate entro il periodo indicato dopo l’apertura.
Avvertenza
Questo farmaco richiede prescrizione medica e deve essere utilizzato esclusivamente sotto stretto controllo medico. L’autosomministrazione senza appropriato monitoraggio può causare gravi effetti avversi, incluso danno epatico potenzialmente fatale. Non interrompere il trattamento senza consultare il medico, anche in caso di miglioramento dei sintomi. La sospensione precoce può portare a recidive e sviluppo di resistenze farmacologiche.
Recensioni
L’isoniazide mantiene un profilo di efficacia eccellente nella pratica clinica, con evidenze solide supportate da studi controllati e esperienza decennale. I clinici ne riconoscono il ruolo insostituibile nei regimi terapeutici antitubercolari, pur sottolineando la necessità di attento monitoraggio degli effetti epatotossici. L’aderenza al trattamento rimanda la sfida principale, con tassi di successo che superano il 95% quando il trattamento viene completato appropriatamente. Le recenti linee guida internazionali continuano a raccomandare l’isoniazide come componente fondamentale della terapia antitubercolare, pur con aggiustamenti posologici in base al profilo di resistenza locale.
