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Sinonimi | |||
Betapace: Controllo Efficace del Ritmo Cardiaco con Sotalolo
Betapace, a base del principio attivo sotalolo cloridrato, rappresenta un farmaco antiaritmico di classe III appartenente alla categoria dei beta-bloccanti non selettivi. Utilizzato principalmente nel trattamento di aritmie cardiache potenzialmente letali, agisce prolungando il potenziale d’azione e la fase di ripolarizzazione delle cellule miocardiche, stabilizzando così l’attività elettrica del cuore. La sua duplice azione, beta-bloccante e antiaritmica di classe III, lo rende particolarmente efficace nel mantenere un ritmo sinusale stabile in pazienti con condizioni aritmiche complesse.
Caratteristiche Principali
- Principio attivo: Sotalolo cloridrato
- Classe farmacoterapeutica: Antiartimico di classe III con proprietà beta-bloccanti
- Formulazioni disponibili: Compresse da 80 mg, 160 mg, 240 mg
- Meccanismo d’azione: Prolungamento del potenziale d’azione e periodo refrattario efficace
- Emivita: 12 ore circa
- Eliminazione: Principalmente renale (circa 80-90% escrezione immodificata)
Benefici
- Mantenimento stabile del ritmo sinusale in pazienti con fibrillazione atriale parossistica o persistente
- Riduzione significativa del rischio di recidive aritmiche ventricolari
- Protezione cardiaca attraverso l’azione beta-bloccante che riduce la frequenza cardiaca e la contrattilità
- Prevenzione di eventi aritmici potenzialmente fatali in pazienti ad alto rischio
- Monitoraggio terapeutico facilitato attraverso la correlazione dose-risposta prevedibile
- Doppio meccanismo d’azione che combina controllo della frequenza e del ritmo cardiaco
Utilizzo Comune
Betapace è indicato per il trattamento di aritmie cardiache ventricolari sintomatiche e potenzialmente letali, nonché per il mantenimento del ritmo sinusale in pazienti con fibrillazione atriale o flutter atriale sintomatici. Trova particolare impiego in casi di tachicardia ventricolare sostenuta e per la prevenzione della recidiva di fibrillazione atriale dopo cardioversione. Il suo utilizzo è generalmente riservato a pazienti che non rispondono adeguatamente ad altre terapie antiaritmiche o per i quali i benefici superano chiaramente i rischi.
Posologia e Somministrazione
La terapia con Betapace deve essere iniziata esclusivamente in ambiente ospedaliero sotto monitoraggio cardiaco continuo, preferibilmente in unità coronarica. La dose iniziale standard è di 80 mg due volte al giorno, con incrementi graduali di 80 mg ogni 2-3 giorni fino al raggiungimento della risposta terapeutica desiderata. La dose massima raccomandata è di 320 mg al giorno, suddivisa in due somministrazioni. Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <60 ml/min), il dosaggio deve essere ridotto e l’intervallo tra le somministrazioni aumentato. Le compresse devono essere assunte a stomaco vuoto, almeno un’ora prima o due ore dopo i pasti, per garantire un assorbimento ottimale.
Precauzioni
Prima dell’inizio del trattamento, è essenziale valutare la funzionalità renale, gli elettroliti sierici (soprattutto potassio e magnesio) e eseguire un ECG basale. Durante la terapia, monitorare regolarmente la frequenza cardiaca, l’intervallo QT corretto (QTc) e la funzione renale. Evitare l’uso concomitante di diuretici che possano causare ipokaliemia o ipomagnesiemia. I pazienti devono essere avvisati di segnalare immediatamente sintomi come capogiri, sincope, palpitazioni o dispnea. La sospensione del trattamento deve essere graduale per evitare fenomeni di rebound.
Controindicazioni
- Asma bronchiale grave o broncopneumopatia cronica ostruttiva severa
- Sindrome del seno malato o blocchi atrioventricolari di II o III grado senza pacemaker
- Scompenso cardiaco scompensato (classe NYHA IV)
- Sindrome del QT lungo congenita
- Bradicardia sintomatica (frequenza cardiaca <50 bpm)
- Ipokaliemia (<3,5 mEq/L) o ipomagnesiemia non corretta
- Shock cardiogeno
- Ipersensibilità accertata al sotalolo o ad altri beta-bloccanti
Possibili Effetti Collaterali
Gli effetti avversi più comuni includono bradicardia (10-15%), affaticamento (5-10%), dispnea (5-8%), capogiri (5-7%) e debolezza. Effetti più severi ma meno frequenti comprendono prolungamento del QTc (>500 ms) nel 2-5% dei pazienti, torsioni di punta (0,5-2%), scompenso cardiaco peggiorato (1-3%) e ipotensione sintomatica (2-4%). Altri effetti includono nausea (3-5%), vomito (2-3%), insonnia (2-4%) e disturbi della conduzione atrioventricolare.
Interazioni Farmacologiche
Betapace presenta numerose interazioni clinicamente significative. Farmaci che prolungano l’intervallo QT (chinidina, disopiramide, amiodarone, antipsicotici, antidepressivi triciclici) aumentano il rischio di aritmie ventricolari. I diuretici tiazidici e dell’ansa possono potenziare il rischio di torsioni di punta attraverso l’ipokaliemia. I calcio-antagonisti non diidropiridinici (verapamil, diltiazem) possono potenziare la bradicardia e la depressione miocardica. I farmaci che riducono la clearance renale possono aumentare i livelli plasmatici di sotalolo.
Dose Dimenticata
In caso di dimenticanza di una dose, assumere il farmaco non appena possibile, a meno che non sia quasi l’ora della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. Mantenere un intervallo minimo di 8 ore tra le dosi per evitare accumulo e potenziale tossicità.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio da sotalolo può manifestarsi con bradicardia grave, ipotensione, insufficienza cardiaca, broncospasmo, ipoglicemia e prolungamento marcato dell’intervallo QT con rischio di torsioni di punta. Il trattamento è sintomatico e di supporto, comprendendo atropina per la bradicardia, beta-agonisti per il broncospasmo, glucagone o catecolamine per l’ipotensione refrattaria. In caso di torsioni di punta, somministrare solfato di magnesio endovena e considerare la stimolazione cardiaca temporanea. L’emodialisi può essere efficace data l’eliminazione renale del farmaco.
Conservazione
Conservare Betapace a temperatura ambiente (15-30°C), in contenitore ben chiuso, al riparo da luce e umidità. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza indicata sulla confezione. Le compresse devono essere mantenute nel blister originale fino al momento dell’uso.
Avvertenza
Betapace è un farmaco con potenziali effetti avversi gravi che richiede un’attenta selezione dei pazienti e un monitoraggio specialistico continuo. L’inizio del trattamento deve avvenire esclusivamente sotto supervisione medica in ambiente ospedaliero. Non modificare autonomamente il dosaggio o interrompere bruscamente la terapia. Questo farmaco può mascherare i sintomi dell’ipoglicemia e alterare la tolleranza all’esercizio fisico. I pazienti devono essere adeguatamente informati sui segni di allarme da segnalare immediatamente al medico.
Esperienze Cliniche
Studi clinici randomizzati hanno dimostrato l’efficacia di Betapace nel mantenere il ritmo sinusale nel 50-60% dei pazienti con fibrillazione atriale a 6 mesi, rispetto al 30-35% del placebo. Nelle aritmie ventricolari, riduce significativamente il tasso di recidive con un profilo di efficacia comparabile ad altri antiaritmici di classe III. L’esperienza clinica ventennale conferma l’utilità del farmaco in pazienti selezionati, sebbene richieda un’attenta gestione del rischio proaritmico. I medici specialisti sottolineano l’importanza del monitoraggio del QTc e della correzione degli squilibri elettrolitici per minimizzare i rischi.
