Albendazolo: Trattamento Efficace contro le Infestazioni da Elminti

Mentat

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L’albendazolo è un farmaco antielmintico ad ampio spettro appartenente alla classe dei benzimidazoli, ampiamente utilizzato nella pratica clinica per il trattamento di diverse parassitosi intestinali e tissutali. Agisce interferendo con il metabolismo energetico del parassita, portando alla sua immobilizzazione e morte. La sua efficacia, il profilo di sicurezza consolidato e la versatilità d’impiego ne fanno una pietra miliare nella terapia delle elmintiasi, sia in contesti di medicina tropicale che in ambito pediatrico e di medicina generale. La somministrazione avviene per via orale e il farmaco è disponibile in diverse formulazioni, tra cui compresse e sospensione.

Caratteristiche

  • Principio attivo: Albendazolo
  • Classe farmacologica: Antielmintico, derivato benzimidazolico
  • Meccanismo d’azione: Inibizione della polimerizzazione della β-tubulina parassitaria, blocco dell’assorbimento del glucosio e deplezione delle riserve di glicogeno
  • Spettro d’azione: Ad ampio spettro, efficace contro nematodi, cestodi e alcuni trematodi
  • Biodisponibilità: Bassa se assunta a digiuno; aumenta significativamente se assunta con un pasto grasso
  • Metabolismo: Epatico, primariamente tramite sulfossidazione (CYP450) a albendazolo solfossido, il metabolita attivo
  • Emivita: 8-12 ore (metabolita attivo)
  • Eliminazione: Principalmente via biliare e fecale; minima escrezione urinaria
  • Forme farmaceutiche: Compresse da 200 mg e 400 mg; sospensione orale (100 mg/5 ml)
  • Indicato per: Pazienti adulti e pediatrici (di età superiore a 1 anno)

Benefici

  • Eradicazione efficace di un’ampia varietà di parassiti intestinali e tissutali, riducendo la carica parassitaria e alleviando i sintomi correlati.
  • Azione ovicida, larvicida e adulticida, contribuendo a interrompere il ciclo vitale del parassita e prevenendo le reinfestazioni.
  • Regime posologico semplice e ben tollerato, spesso costituito da una singola dose o da un breve ciclo terapeutico, che favorisce l’aderenza alla terapia.
  • Riduzione delle complicanze a lungo termine associate alle infestazioni croniche, come anemia, malassorbimento, deficit di crescita nei bambini e complicanze neurologiche.
  • Utilizzo in protocolli di trattamento di massa in aree endemiche, contribuendo significativamente alla salute pubblica.
  • Profilo di sicurezza generalmente favorevole quando utilizzato secondo le indicazioni e sotto controllo medico.

Utilizzo Comune

L’albendazolo è indicato per il trattamento di varie elmintiasi. Le sue principali applicazioni includono l’ascaridiasi (causata da Ascaris lumbricoides), la tricocefalosi (da Trichuris trichiura), l’anchilostomiasi (da Ancylostoma duodenale e Necator americanus), l’ossiuriasi (da Enterobius vermicularis), e l’strongiloidiasi (da Strongyloides stercoralis). È inoltre il farmaco di scelta per la cisticercosi (infezione dei tessuti da larve di Taenia solium) e l’idatidosi (causata dalla forma larvale di Echinococcus granulosus), spesso richiedendo cicli terapeutici più prolungati e dosaggi più elevati per queste condizioni sistemiche. Viene anche impiegato nella giardiasi (Giardia lamblia) e in altre infestazioni da nematodi meno comuni.

Dosaggio e Somministrazione

Il dosaggio di albendazolo varia in base al tipo di infestazione, all’età del paziente e al peso corporeo, specialmente in pediatria. È fondamentale assumere il farmaco con un pasto, preferibilmente ricco di grassi, per massimizzarne l’assorbimento.

Dosaggio per adulti e bambini di età superiore a 2 anni (per infestazioni intestinali comuni):

  • Ascaridiasi, tricocefalosi, anchilostomiasi, ossiuriasi: 400 mg (1 compressa da 400 mg o 20 ml di sospensione) in singola somministrazione. Per l’ossiuriasi, si raccomanda spesso di ripetere la dose dopo 2 settimane per prevenire le recidive.
  • Strongiloidiasi: 400 mg una volta al giorno per 3 giorni consecutivi.

Dosaggio per condizioni sistemiche (sotto stretto monitoraggio medico):

  • Cisticercosi: 400 mg due volte al giorno (per un totale di 800 mg/die) per 8-30 giorni, a seconda della localizzazione e della gravità delle cisti.
  • Idatidosi: Pazienti di peso superiore a 60 kg: 400 mg due volte al giorno. Pazienti di peso inferiore a 60 kg: 15 mg/kg/die (massimo 800 mg), suddivisi in due dosi. La durata del ciclo è tipicamente di 28 giorni, seguita da una pausa di 14 giorni, ripetibile per diversi cicli.

Dosaggio pediatrico per bambini di 1-2 anni: Per le infestazioni intestinali, 200 mg (10 ml di sospensione) in singola somministrazione. L’uso in bambini al di sotto di un anno di età non è generalmente raccomandato se non in contesti clinici specifici e sotto diretta supervisione medica.

La compressa può essere deglutita intera, masticata o frantumata e mescolata con il cibo. Agitare bene la sospensione orale prima dell’uso.

Precauzioni

Prima di iniziare il trattamento con albendazolo, è essenziale una valutazione medica. Informare il medico in caso di storia di ipersensibilità al albendazolo, ad altri benzimidazoli (es. mebendazolo) o a qualsiasi eccipiente della formulazione. Utilizzare con cautela in pazienti con compromissione della funzionalità epatica, poiché il farmaco è metabolizzato a livello epatico; potrebbe essere necessario un monitoraggio degli enzimi epatici durante terapie prolungate. Nei pazienti con cisticercosi, il trattamento può scatenare una risposta infiammatoria dovuta alla morte delle larve (riacutizzazione delle lesioni cerebrali); la terapia corticosteroidea concomitante è spesso necessaria per mitigare questo effetto. L’uso in gravidanza è controindicato. Le donne in età fertile dovrebbero iniziare il trattamento durante le mestruazioni o immediatamente dopo e utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante la terapia e per almeno un mese dopo l’ultima dose.

Controindicazioni

L’albendazolo è controindicato in caso di ipersensibilità nota al principio attivo o a qualsiasi componente della formulazione. Il suo uso è assolutamente controindicato durante la gravidanza a causa del suo potenziale effetto embriotossico e teratogeno dimostrato negli studi animali. È inoltre controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica non monitorata e nella malattia retinica progressiva (es. retinopatia da citomegalovirus).

Possibili Effetti Collaterali

Gli effetti collaterali di albendazolo sono generalmente lievi e transitori, specialmente con il dosaggio singolo per le infestazioni intestinali. Possono includere:

  • Sistema gastrointestinale: Dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, dispepsia.
  • Sistema nervoso centrale: Cefalea, capogiri.
  • Pelle e tessuto sottocutaneo: Eruzioni cutanee, orticaria, prurito.
  • Altro: Elevazione transitoria e reversibile degli enzimi epatici (transaminasi), alopecia reversibile (più comune con terapie cicliche prolungate per idatidosi/cisticercosi). In rari casi, sono stati segnalati gravi reazioni cutanee, pancitopenia e insufficienza epatica acuta. Interrompere il trattamento e consultare immediatamente un medico in caso di sintomi gravi.

Interazioni Farmacologiche

L’albendazolo, in particolare il suo metabolita attivo, può interagire con altri farmaci:

  • Desametasone, Praziquantel, Cimetidina: Questi farmaci possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo (albendazolo solfossido), potenziandone potenzialmente sia l’efficacia che la tossicità.
  • Farmaci metabolizzati dal CYP450: L’albendazolo può inibire moderatamente alcuni isoenzimi del citocromo P450, potenzialmente influenzando i livelli di altri farmaci (es. alcuni antiepilettici). Informare sempre il medico di tutti i farmaci, fitoterapici e integratori assunti.

Dose Dimenticata

In caso di dimenticanza di una dose, assumerla non appena se ne ricorda. Tuttavia, se è quasi ora della dose successiva, saltare la dose dimenticata e riprendere il normale schema posologico. Non raddoppiare la dose per compensare quella dimenticata. Per regimi a dose singola, il concetto di “dose dimenticata” è meno rilevante.

Sovradosaggio

In caso di sospetto sovradosaggio (sintomi possono includere grave nausea, vomito, sonnolenza, visione offuscata), rivolgersi immediatamente a un medico o a un centro antiveleni. Non esiste un antidoto specifico; il trattamento è sintomatico e di supporto. La lavanda gastrica può essere considerata se l’ingestione è recente.

Conservazione

Conservare il farmaco nella confezione originale, a temperatura ambiente (inferiore a 25°C), al riparo da luce, calore e umidità. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare il farmaco dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Non smaltire i farmaci nell’acqua domestica o nei rifiuti urbani.

Avvertenza

Questo documento ha scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico o del farmacista. L’albendazolo è un farmaco soggetto a prescrizione medica. La diagnosi e la decisione terapeutica spettano esclusivamente a un professionista sanitario qualificato, che valuterà il rapporto beneficio/rischio per il singolo paziente. Non automedicarsi.

Recensioni e Considerazioni Cliniche

L’albendazolo è considerato dalla comunità medico-scientifica un farmaco essenziale dall’efficacia ben documentata da decenni di utilizzo in tutto il mondo. Le recensioni in letteratura medica ne sottolineano l’alto tasso di successo nel trattamento delle parassitosi intestinali comuni, spesso con un eccellente profilo di tollerabilità. Per condizioni complesse come la cisticercosi, è riconosciuto come un trattamento salvavita, nonostante richieda una gestione esperta per il controllo degli effetti collaterali infiammatori. La sua inclusione nei programmi di trattamento di massa dell’OMS ne testimonia l’importanza per la salute pubblica globale. I pazienti riportano comunemente un rapido sollievo dai sintomi dopo il trattamento.