Aggrenox: Prevenzione Secondaria dell'Ictus Ischemico
| Dosaggio del prodotto: 225mg | |||
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Sinonimi | |||
Aggrenox è un farmaco antiaggregante piastrinico combinato, indicato specificamente per la prevenzione secondaria dell’ictus ischemico in pazienti che hanno già sperimentato un attacco ischemico transitorio (TIA) o un ictus cerebrale completo. La sua formulazione unica combina due principi attivi sinergici: dipiridamolo a rilascio modificato e acido acetilsalicilico a basso dosaggio. Questo approccio terapeutico duale agisce attraverso meccanismi complementari per inibire l’aggregazione piastrinica e migliorare la perfusione cerebrale, offrendo una protezione superiore rispetto alla monoterapia con aspirina. L’utilizzo di Aggrenox rappresenta una strategia consolidata nelle linee guida internazionali per la gestione del rischio cerebrovascolare.
Caratteristiche
- Composizione: 200 mg dipiridamolo a rilascio modificato + 25 mg acido acetilsalicilico per capsula
- Forma farmaceutica: capsule a rilascio modificato con rivestimento enterico
- Meccanismo d’azione duale: inibizione della fosfodiesterasi e della ricaptazione dell’adenosina (dipiridamolo) + inibizione irreversibile della cicloossigenasi-1 (acido acetilsalicilico)
- Profilo farmacocinetico: rilascio prolungato con concentrazioni plasmatiche mantenute per 12 ore
- Registrazione: autorizzato dall’AIFA e dall’EMA per l’indicazione specifica
- Confezione: blister da 60 capsule
Benefici
- Riduzione significativa del rischio relativo di ictus ricorrente rispetto alla monoterapia con aspirina
- Protezione cerebrovascolare attraverso meccanismi d’azione complementari e sinergici
- Profilo di sicurezza consolidato da studi clinici randomizzati di larga scala
- Dosaggio ottimizzato per massimizzare l’efficacia antiaggregante minimizzando gli effetti avversi gastrointestinali
- Compliance terapeutica favorita dalla posologia bis in die (due volte al giorno)
- Effetto benefico sulla funzione endoteliale e sulla vasodilatazione cerebrale
Utilizzo comune
Aggrenox è indicato esclusivamente per la prevenzione secondaria degli eventi cerebrovascolari ischemici in pazienti adulti con storia di attacco ischemico transitorio o ictus ischemico consolidato. Il trattamento viene instaurato tipicamente dopo la fase acuta dell’evento cerebrovascolare, una volta stabilizzata la condizione neurologica del paziente. La terapia con Aggrenox è considerata a lungo termine, spesso continuata per diversi anni sotto regolare monitoraggio specialistico. L’utilizzo preventivo primario in pazienti senza precedenti eventi ischemici non è approvato e non rientra nelle indicazioni terapeutiche del farmaco.
Posologia e somministrazione
La posologia standard prevede l’assunzione di una capsula due volte al giorno, preferibilmente al mattino e alla sera, mantenendo un intervallo di circa 12 ore tra le dosi. Le capsule devono essere deglutite intere con un abbondante quantitativo d’acqua, senza masticare o frantumare, per preservare il rivestimento enterico e le caratteristiche di rilascio modificato. L’assunzione a stomaco pieno può ridurre la possibilità di effetti gastrointestinali avversi. Non è generalmente necessario alcun aggiustamento posologico in base all’età, mentre in pazienti con insufficienza epatica o renale grave è richiesta particolare cautela e possibile modifica del regime posologico.
Precauzioni
Prima di iniziare il trattamento con Aggrenox, è essenziale valutare attentamente il rischio emorragico del paziente, considerando eventuali comorbidità, terapie concomitanti e storia di sanguinamenti. Nei pazienti con ulcera peptica attiva o pregressa, la somministrazione richiede particolare cautela e possibilmente terapia gastroprotettiva concomitante. Durante il trattamento, è raccomandato il monitoraggio periodico della funzionalità epatica e renale. In caso di interventi chirurgici programmati, è necessario valutare con il chirurgo e l’anestesista la sospensione temporanea del farmaco secondo protocolli stabiliti. L’uso in gravidanza e allattamento è sconsigliato se non in casi di assoluta necessità e sotto stretto controllo medico.
Controindicazioni
Ipersensibilità nota ai principi attivi o ad altri salicilati, storia di asma indotto da salicilati o FANS, ulcera peptica attiva, diatesi emorragica, insufficienza epatica grave, insufficienza renale severa (clearance della creatinina < 30 mL/min), trattamento concomitante con metotressato a dosi superiori a 15 mg/settimana. Controindicato in pazienti con stenosi aortica emodinamicamente significativa o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva a causa degli effetti vasodilatatori del dipiridamolo. L’associazione con anticoagulanti orali è generalmente controindicata per l’elevato rischio emorragico.
Possibili effetti collaterali
Gli effetti avversi più frequentemente riportati includono cefalea (specialmente nelle prime settimane di trattamento), disturbi gastrointestinali (dispepsia, nausea, dolore addominale), diarrea e reazioni di ipersensibilità cutanea. Meno comunemente possono verificarsi vertigini, tinnito, ipotensione, tachicardia e sanguinamenti (epistassi, ecchimosi). Raramente sono stati segnalati disturbi della funzionalità epatica, pancitopenia e reazioni anafilattiche. La cefalea iniziale tende generalmente a ridursi con la continuazione della terapia nell’arco di alcune settimane.
Interazioni farmacologiche
L’associazione con anticoagulanti (warfarin, eparina), altri antiaggreganti piastrinici o FANS aumenta significativamente il rischio emorragico. Gli inibitori dell’acetilcolinesterasi possono potenziare gli effetti bradicardizzanti del dipiridamolo. Gli antiacidi possono ridurre l’assorbimento dell’acido acetilsalicilico. L’assunzione concomitante con metotressato ne aumenta la tossicità ematologica. Gli inibitori dell’enzima xantina ossidasi possono alterare il metabolismo del dipiridamolo. È importante informare il medico di tutti i farmaci assunti, inclusi prodotti da banco e integratori.
Dose dimenticata
In caso di dimenticanza di una dose, assumere la capsula non appena possibile, a meno che non sia quasi il momento della dose successiva. In questo caso, saltare la dose dimenticata e proseguire con il normale schema posologico. Non raddoppiare mai la dose per compensare quella dimenticata. La regolarità nell’assunzione è fondamentale per mantenere un’adeguata copertura antiaggregante continua.
Sovradosaggio
Il sovradosaggio può manifestarsi con sintomi da tossicità salicilica (acufeni, vertigini, iperventilazione, acidosi metabolica), effetti cardiovascolari (ipotensione, tachicardia) e complicanze emorragiche. In caso di sospetto sovradosaggio, rivolgersi immediatamente al pronto soccorso. Il trattamento è sintomatico e di supporto, con monitoraggio dei parametri emodinamici e correzione degli squilibri elettrolitici. Non esiste un antidoto specifico; in casi gravi può essere considerata l’emodialisi.
Conservazione
Conservare a temperatura ambiente (inferiore a 30°C), in luogo asciutto e al riparo dalla luce. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non utilizzare il farmaco dopo la data di scadenza indicata sulla confezione. Le capsule non devono essere rimosse dal blister fino al momento dell’uso per preservarne le caratteristiche.
Avvertenza
Aggrenox è un farmaco soggetto a prescrizione medica. Le informazioni qui riportate hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono il parere del medico curante o dello specialista. L’uso improprio del farmaco può comportare rischi seri per la salute. È fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del medico riguardo posologia, durata del trattamento e monitoraggio.
Esperienze cliniche
I dati degli studi clinici (ESPS-2, ESPRIT) dimostrano che Aggrenox riduce il rischio relativo di ictus ricorrente del 22-37% rispetto all’aspirina da sola, con un numero necessario da trattare (NNT) di 33 per prevenire un ictus in due anni. Nella pratica clinica, molti neurologi e cardiologi riportano esperienze positive riguardo l’efficacia preventiva e la tollerabilità a lungo termine, pur sottolineando l’importanza di un’attenta selezione dei pazienti e di un’adeguata gestione degli effetti collaterali iniziali, in particolare la cefalea.
